IL “NON USATO” DAI CACCIATORI ITALIANI: FUCILE A POMPA


Apprezzato particolarmente dai cacciatori americani, per il suo provenire dalla tradizione, il fucile a pompa non ha mai avuto un riscontro positivo in Europa, Italia compresa.

Pump Action nella corrente terminologia americana, è il nome che viene assegnato al fucile monocanna la cui ripetizione non è frutto di cinematismi azionati dalla partenza del colpo precedente ma bensì dall’azione manuale sull’asta del fucile.


Il fucile a pompa è la sintesi perfetta del pensiero americano originatosi all’epoca della colonizzazione dei territori selvaggi. Persone che dovevano vivere in stato di totale isolamento per molto tempo, necessitavano di strumenti robusti e spartani. Li non si potevano utilizzare armi dalla meccanica complessa, come le tanto apprezzate doppiette britanniche e men che meno semiautomatici che iniziarono ad iniziare a fine secolo, con tutti i loro problemi di gioventù.


Il pompa era l’arma perfetta da affiancare ad un’arma rigata, per l suo essere arma essenziale anche se non lo dimentichiamo lo zampino nelle progettazioni di questo sistema ce lo misero anche persone che hanno fatta la storia della balistica moderna: W. H. Elliot e J. M. Browning.

Tutt’oggi è le tra armi a canna liscia più utilizzate e funzionali ed apprezzate dai cacciatori americani, perché li il modo di andare a caccia è ben poco cambiato basti pensare che tutte le maggiori aziende hanno avuto e molte tutt’ora un fucile a pompa nel loro catalogo.


Il fucile a pompa va però anche un po’ capito; non è nato come le doppiette Holland e Purdey come opere d’arte che potevano anche sparare, ma bensì come u utensile per sparare. Nacque sulla crescente richiesta americana di armi a pallini, poiché negli Stati Uniti non esisteva un piccolo artigianato armiero e d’altro canto era chiaro che le industrie già grandi all’epoca come Winchester, non potevano industrializzare il processo produttivo di una doppietta.


L’assetto tecnico di un pompa è facilmente spiegabile, e questo a conferma anche della sua facilità produttiva. Per i meno sensibili alle finezze della meccanica, basti pensare questo tipo di fucile come un semiautomatico a canna fissa, il cui ciclo di ripetizione si realizza per il movimento avanti e dietro dell’asta del fucile azionata dalla mano nel cacciatore. Perciò non esiste ripetizione automatica generata da sistemi a gas o cinetici, bensì dall’azione volontaria dell’uomo. Nessuna ripetizione automatica quindi. Perciò la struttura con due aste molto simili ad un fucile semiautomatico a recupero di gas, è azionata a mano e agisce sul riarmo della batteria, sulla espulsione del bossolo sparato, sulla estrazione della cartuccia da serbatoio e sull’elevatore. Quando l’otturatore viene rispinto in avanti porta la cartuccia in camera di scoppia ed opera in vario modo – a seconda dei produttori – il serraggio. Azioni assolutamente equivalenti a quelle automatizzate nei nostri semiautomatici da caccia.


E se è così simile ai nostro comuni fucili perché non siamo riuscciti in Europa ad apprezzarlo? Eppure qualche buon vantaggio lo avrebbe anche.

Come primo elemento c’è da dire che il fucile a pompa è arma che non è sottoposta rischi di inceppamento per varie cause, cosa che a volte per scarsa pura nella pulizia e con cartucce anomale avviene nei semiautomatici. Talmente sicuri nella ripetizione che viene usato anche in situazioni di guerriglia urbana. 



Proprio per la sua caratteristica tecnica, il fucile da caccia a pompa è in grado di digerire tutte le munizioni tanto le cariche più leggere che quelle più pesanti di una calibro, senza che ne venga inficiato il funzionamento.

Inoltre ci può “salvare la giornata venatoria” nel caso non parta un colpo. Con il semiautomatico addio selvatico, con il pompa basta una scarrellata dell’asta e siamo pronti per sparare quello che doveva essere il secondo colpo.

Ulteriormente rispetto ad un semiautomatico il fucile da caccia a pompa ha meno componenti per prendere il gas o organi frenanti quindi tendenzialmente è più leggero anche se, questo va detto, gli statunitensi hanno sempre preferito armi che si sentivano quando si tenevano in mano.

Nel fucile a pompa naturalmente il rinculo è meno mitigato dai cinematismi di un semiautomatico per cui è più secco, analogo a quello della doppietta o del sovrapposto.

Inoltre anche per coloro che hanno scarso piacere nel pulire le armi, o addirittura se caduto nel fango, il pompa non crea nessun problema e spara.

Ma nonostante i molti pregi siamo convinti, che per il cacciatore italiano e quello europeo non esiste ragione, non sarà mai il loro fucile ed alla fine è giusto cosi, la caccia è un piacere anche nella scelta dell’arma che soddisfa il nostro gusto estetico. 

fucile da caccia a pompa
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