IL PRIMO HAMMERLESS: MURCOTT

Sono passati quasi centocinquanta anni da quando T. Murcott, armiere britannico, stufo del cani esterni brevettò il primo hammerless della storia.

Era il 1871 e nella patria dell'arma da caccia tutto era in forte evoluzione per via dei materiali che si evolvevano e dei brevetti che si susseguivano. Era ancora e lo sarà per anni l'epoca del "cani esterni" ma il fermento inventivo c'era su soluzioni diverse e Murcott fu il primo che dette un colpo di maglio alla consolidata tradizione, mettendo a punti un cani interni, un hammerless, che dette il la ad una nuova rivoluzione della doppietta a retrocarica.


Si trattava di un hammerless come lo concepiamo ancora oggi con gli acciarini posizionati sulle piastre laterali del fucile e dotato per l'apertura di una leva sinuosa sotto la guardia. Per la sua foggia particolare i suoi contemporanei, mai avari di fantasia, denominarono la creazione di Murcott "mouse trap" ossia trappola per topi.


Murcott era già un esperto costruttore in particolare per la realizzazione di robuste armi per il tiro al piccione per il quale aveva una sua teoria in materia di canne, che prediligeva costruire entrambe con la massima strozzatura. In ciò era in perenne conflitto con i concetti degli statunitensi che invece indicavano come standard una canna cilindrica ed una a mezza strozzatura. In questa sua teoria il grande W.W. Greener si schierò dalla sua parte.


La doppietta a cani interni di Murcott aveva una bascula di foggia vagamente simile a quella degli Henry-Martini. Quando si portava verso il basso la leva di apertura, i catenacci di chiusura si liberavano e le canne ruotavano verso il basso come nelle contemporanee doppiette a cani esterni. Con lo stesso movimento gli acciarini in posizione di riposo venivano riarmati. Gli acciarini sono paragonabili a quelli di un cani esterni tipo "Molla avanti" il che rendeva anche la possibilità di aggiustatura in caso di rottura alla portata di ogni armaiolo dell'epoca.


Nell'insieme l'innovativa arma era composta da un numero di parti meccaniche ridotto rispetto al tradizionale, il che ne faceva un'arma compatta e anche molto protettiva nei confronti della sporcizia, fattore sicuramente utile per ridurre le operazioni ordinarie di pulizia. Singolare la sicura, realizzata con una lunga leva, posta nella posizione classica dei moderni hammerless, ma che non aveva un movimento longitudinale come siamo abituati a conoscere oggi. La leva, di foggia molto lunga, ancorata dal lato del calcio se girata verso a sinistra impedisce al fucile di sparare mentre se girata a destra l'arma può sparare.

Per quei tempi ormai lontani, al di la della tecnica, portava al cacciatore l'indubbio vantaggio di essere più veloce nel riarmo e quindi nello sparare. Ciò non è un particolare da poco se si considera che a quei tempi a molti armaioli veniva richiesto la realizzazione in cal. 12 di sistemi Martini a blocco cadente, proprio per la velocità del caricamento, fatto anche improprio se vogliano per via del bossolo di cartone dell'epoca che generava una certa difficoltà di estrazione da quel sistema.


Murcott in questo senso portò l'innovazione di un veloce ricaricamento mantenendo a possibilità di utilizzare due canne.

E l'evoluzione continuò a breve con Gibbs, Pitt e Maleham. Era iniziata l'era dell'hammeless.


Riccardo Ceccarelli

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